I miei dubbi di ieri sulla trasmissione di Fazio dedicata a Fabrizio De Andrè vengono spazzati via dopo pochi minuti di programma. La scelta di lasciar spazio alle canzoni di Faber è sicuramente vincente ed i nomi che hanno aderito al programma sono garanzia di qualità.
L’inizio con Dalla per la verità non mi piace per nulla. Il bolognese sembra spuntato, l’impressione è che non riesca a stabilire il giusto feeling con Don Raffaè, la canzone che ha scelto.
Il seguito invece è veramente notevole con note di lode assoluta per Battiato con Inverno, Gianna Nannini con Via del campo e soprattutto Roberto Vecchioni con la sua lezione su “De Andrè e la guerra“.
Il prof si esibisce con i ragazzini della scuola in cui si trova ed il risultato è veramente notevole. Personalmente non può che riportarmi alle lezioni di “Forme della poesia per musica“, corso che tenne all’Università di Torino anni orsono, la cui parte monografica era dedicata (guarda un pò!) a Fabrizio De Andrè.
Ottimo e poetico Antonio Albanese, completamente fuori dal quadro la Litizzetto, il cui intervento, questa volta, potevano risparmiarcelo.
Finito il lungo preambolo (dovuto) su Che tempo che fa, ho pensato di segnalarvi come si sono mossi i blogger che fanno parte dei miei (ancora acerbi) feed.
In ordine sparso.
Vittorio dedica diversi post al ricordo di Fabrizio, il più interessante è quello in cui consiglia di non perdere la mostra su De Andrè a Palazzo Ducale a Genova.
Su Giornalettismo, Retropensiero Liberale si lancia in un ardito paragone con Bettino Craxi.
Dario adersice invece all’idea di Terronista ed embedda Amore che vieni, amore che vai (e torniamo a Fazio e alla sua riunione di 300 radio).
E naturalmente c’è chi si limita ad un pensiero o ad un’immagine come I miei anni 90 e Un piccolo blues.
Ora, dopo due post dedicati a Faber, nessuno mi crederà se dico di non amare troppo le celebrazioni ma, permettetemi, c’è qualcuno che merita più di altri…
L’ho detto già da qualche altra parte: le trasmissioni come quella di ieri sera sono uno di quei pochi motivi per cui si dovrebbe continuare a pagare il canone televisivo.
Oltre alle sopracitate esibizioni, aggiungerei anche quelle di Bocelli e Capossela, ottime a mio avviso.
Molto vero… e i pochi programmi degni sono (quasi) tutti su RAI3. Perchè?