Il Capitano Corelli e il suo mandolino esistono veramente

Mi piace quando un post genera post successivi.
Mi era già successo e questo è un nuovo caso.

Ricordate la mia recensione del film Il mandolino del Capitano Corelli?
Bene, qualche giorno fa ho ricevuto un commento che oggi trasformo in un post perchè molto interessante.
Mi ha scritto gilbert da Torino raccontandomi questa storia

gilbert on aprile 27th, 2009 at 11:40 am #

buongiorno sono gilbert da torino vi scrivo perchè desidero farvi sapere che mio nonno ha fatto la guerra senza mai usare armi ma soltanto suonando il mandolino anche ai nemici di alto grado. Ho sempre parlato con mio nonno e mia madre di questo. Non ero a conoscenza del libro ma quando è uscito il film e l’ho visto ho subito pensato che qualcuno conoscesse mio nonno e da qui il libro ed il film. Ho una sua foto originale datata 27-02-1941 scattata su una pellicola ferrania in posa uguale identica al film con il mandolino al suo fianco il suo nome era carbone lorenzo nato il 7 agosto 1916 deceduto il 3 dicembre 2008.

Ora, capirete che la vicenda mi stuzzica e mi piacerebbe saperne di più.
Da una veloce ricerca in rete non sono riuscito ad avere informazioni più dettagliate riguardo al signor Lorenzo Carbone.
Allora ho scritto a Gilbert chiedendo qualche informazione in più.
E questa è la sua risposta

[…]Ricordo che mio nonno mi raccontò di essersi salvato per miracolo alla strage in Grecia quando furono colpite le navi che dovevano portare a casa i soldati lui si salvò perchè non lo fecero salire insieme ad altre persone perchè erano troppo cariche quindi tornò a terra insieme agli altri e aspettarono le navi successive nel frattempo assistettero alla carneficina davanti ai loro occhi mentre sparavano dagli aerei sulle navi.. Apro una parentesi a questo punto ci tengo farti sapere che il padre del mio vicino ancora in vita lo feci parlare con mio nonno e scoprimmo che hanno vissuto la stessa esperienza nello stesso posto ancora oggi quando lo racconta piange per tutto quello che ha visto. I casi della vita. […] Fece anche il parrucchiere e il barbiere ai soldati. Mio nonno è nato a minervino murge provincia di bari non te l’avevo scritto. Ti allego la foto fronte retro nota un pezzo del mandolino al suo fianco in basso a sinistra al posto del fucile guarda solo la scrittura nera che è originale.

E quella che vedete in questo post è la foto di Lorenzo Carbone (che io trovo incredibilmente somigliante al Nicholas Cage del film).

lorenzo_carbone_corelli

Quello che ora vorrei è un aiuto da parte di tutti voi per diffondere questa storia, per cercare notizie e conferme.
Per capire se la storia raccontata dal film (e prima ancora dal libro) è ispirata al personaggio di Lorenzo Carbone o è storia inventata.
Qualcuno è in grado di dare qualche notizia in più?
Qualcuno ha conosciuto Lorenzo Carbone?

Io nel frattempo ho contattato Lavinia Trevor, editrice del libro di Louis De Bernieres da cui il film è tratto, per raccontarle la storia e cercare un contatto con l’autore.
Mi ha risposto di aver inoltrato la mia mail a De Bernieres… e vediamo un pò se (e cosa) risponderà.
Ma forse possiamo fare ancora meglio… grazie alla regola dei sei gradi di separazione magari siamo in grado di arrivare all’autore o a qualcuno a lui vicino per altre strade e scoprire così se è venuto a conoscenza della vicenda di Carbone o se il romanzo è frutto completamente della sua fantasia.

Proviamoci e raccogliamo qui tutte le informazioni che riusciamo a reperire.

Aggiornamenti sulla vicenda in questo nuovo post.

4 Comments

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  2. soloparolesparse says:

    @ Informatica Pratica
    Se potessi evitare di spammare in maniera così spudorata non sarebbe male…

  3. Louis De Bernieres aveva bisogno di un personaggio per la sua storia ed ha tirato fuori dal cilindro il nome del capitano Corelli ispirandosi, naturalmente solo nel nome, al compositore e violinista italiano Arcangelo Corelli (1653-1713). Il libro in questione è solo un romanzo che si appoggia ad un fatto storico avvenuto realmente, nel settembre 1943, nell’isola di Cefalonia (Grecia). Ma tutto tranne la guerra sullo sfondo, è frutto della fantasia dell’autore. Nessun capitano Corelli faceva parte della Divisione Acqui e per questo basta controllare elenchi e testi. A titolo di curiosità: sono più di duecento coloro che combatterono a Cefalonia ancora in vita. Voglio qui ricordare che un tempo erano moltissime le persone che sapevano suonare uno strumento e che sapevano cantare bene. Nella Acqui c’era anche un cantante lirico di professione. A Lakithra, località a sud dell’isola in questione, vennero fucilati tredici uomini, tra soldati e ufficiali, appartenenti ad un gruppo di ottimi cantanti. Questo per testimonianza della signora Evaghelìa che conosco personalmente.
    Altri hanno avanzato l’ipotesi che quella raccontata da De Bernieres fosse la storia di loro stessi o di loro familiari. Ma questo non corrisponde alla realtà. Voglio qui ricordare che furono numerose le cefallene che si sposarono, a fine guerra, con soldati italiani che, in alcuni casi, furono dalle stesse salvati e nascosti ai tedeschi a rischio della propria vita.
    Visto che sto raccogliendo materiale e testimonianze sui fatti di Cefalonia, mi piacerebbe sapere l’indirizzo di Gilbert di Torino per potere inviare a lui e al padre del suo vicino un apposito questionario.Distinti saluti.

  4. soloparolesparse says:

    @ Angelo
    Sono fuori Torino… appena rientro vi metto in contatto.

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