Giallo aperto

La storia comincia alla Fiera del Libro.
In realtà è proprio la storia del libro che comincia in Fiera… esattamente un anno fa.

Giallo aperto nasce da un’idea di Eleonora Gandini e Cristina Zorat e prende vita allo stand di Lulu.com alla Fiera del 2008.
In quell’occasione i visitatori si trovarono di fronte un incipit per un giallo scritto da Alessandro Berselli e furono invitati a continuare la storia, un capitolino a testa.
Un’operazione del genere dovrebbe portare per logica ad un’accozzaglia senza senso di parole, tanto più se l’oggetto del contendere vorrebbe diventare un libro giallo, un thriller…

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Ed invece il risultato è inspiegabilmente affascinante e soprattutto la storia funziona, dall’inizio alla fine (bhe… alla fine c’è una gabola interessante ma non ve la rivelo).
Giallo aperto è un giallo vero, con una trama ben (non) congegnata ed una serie di eventi che si susseguono in maniera corretta.
E questa è la prima sorpresa.
La seconda è che gli stili completamente differenti che si alternano nei vari capitoli, invece di disturbare regalano fascino allo stile complessivo del libro.
Si passa da descrizioni accurate e dettagliate ad un precipitare improvviso di eventi. Gli autori diventano attori e giocano tra di loro a mettersi in difficoltà… uno di loro diventa anche (non per colpa sua) protagonista della vicenda.

Insomma il racconto funziona ed è affascinante.
Un solo errore nella narrazione (che scoprirete da soli) ed un capitolo chicca completamente astruso dal resto della vicenda che, invece di infastidirmi, a me sembra la ciliegina sulla torta.

E poi la storia è davvero talmente aperta (nella creazione e nella trama) che un Giallo aperto 2 mi sembrerebbe la naturale conseguenza… pensaci Eleonora… magari ad una prossima Fiera… o (meglio ancora) al prossimo Litcamp.

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