Va bene, mi rendo conto che un post su Lo chiamavano Trinità non può nemmeno rientrare tra quelle che ho categorizzato come seconde visioni, credo che le repliche viste da buona parte di noi si aggirino sulle diverse decine…
Però, ragazzi, ogni volta che mi capita di rivederlo (cioè ogni volta che qualche rete televisiva decide di ripassarlo) è una goduria senza pari.
Abbiamo parlato di Leone e degli spaghetti western pochi giorni fa… bhe… Trinità (così come il successivo …continuavano a chiamarlo Trinità) è il diretto discendente dei film di Leone.
Certo… siamo su un genere diverso e diverse sono le finalità però trovare dei legami non è così blasfemo.
Non mi permetto di raccontarvi la trama del film (che comunque trovate ben accennata qui e qui) ma voglio provare a ricordare alcuni particolari che hanno contribuito a renderlo immortale.
Prima di tutto i nomi dei personaggi.
Trinità racchiude nel nome un qualcosa di divino, a meno che non vogliate vederci soltanto le diverse sfaccettature del suo personaggio.
Bambino è l’antitesi del corpo che denomina, un corpo dalla mole ingombrante, dal carattere scorbutico.
E poi i due compari di Bambino, gli improbabili Timido (il cui carattere corrisponde perfettamente) e Faina.
E non mancano le figure caratteristiche del vecchio west come il brigante sbruffone messicano, il vecchietto con la voce di Jerry Lewis (o di Paperino se preferite), il cattivo che domina la città. Come non manca la banda di incapaci rivali dei due protagonisti tipica invece di tutti i film della coppia.
Non l’ho detto ma naturalmente Trinità è Terence Hill (Mario Girotti), Bambino è Bud Spencer (Carlo Pedersoli) mentre il film è diretto da E. B. Clucher (Enzo Barboni)… nemmeno un nome italiano come vuole la tradizione di quegli anni.
Lo so… sto recensendo in ordine sparso… ma che posso farci!?
Vogliamo parlare delle battute folgoranti che piombano a sorpresa, inaspettate, nella più classica tradizione comica?
“Benvenuti fratelli!”
“Glielo hai detto tu che siamo fratelli?”
“…è il Signore che vi manda!”
“No… passavamo di qui per caso!”
Un capolavoro di ironia che negli anni ha acquistato sempre maggiore potenza. Un film del 1970 che sembra girato oggi (anzi oggi no perchè “non si fanno più i film come una volta”).
L’ultima chicca che voglio ricordare.
Nella presentazione dei personaggi Bambino viene chiamato “la mano sinistra del diavolo” per la sua abilità con la pistola e lo spettatore si trova inevitabilmente a chiedersi perchè. Perchè la mano sinistra?
La risposta non tarda ad arrivare ed è molto semplice: perchè “la mano destra del diavolo” è suo fratello, Trinità!
è proprio vero le mayor si lamentano
della pirateria ma allo spettatore
che si è lasciato trarre in inganno dal trailer cosa rimane? ma se il film
piratato piace vederlo al cine sarà tutta un’altra cosa