A dirigere Dead of Night ci sta pensando, proprio in questi giorni, il quasi esordiente Kevin Munroe, il protagonista sarà Brandon Routh affiancato da Sam Huntington e Tay Diggs.
Bene… di che sto parlando?
Sto parlando del film in produzione ispirato alla figura di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo nato dalla fantasia di Tiziano Sclavi per i fumetti di Bonelli.
Qualcuno inorridirà, altri diranno “era ora”, ma il fumetto con la faccia di Rupert Everett sta finalmente per sbarcare al cinema.
Solo che…
Solo che continuano ad arrivare notizie che allontanano sempre di più il personaggio interpretato da Routh dal Dylan Dog che conosciamo.
L’azione è trasferita da Londra a New Orleans, Dylan non suona il clarinetto e non costruisce galeoni… ma soprattutto al suo fianco non ci sarà il fidato Groucho ma un misterioso Marcus.
E la mancanza del baffuto assistente dalla battuta pronta non potrà che farsi sentire parecchio.
Sembra che la colpa sia relativa ai diritti sulla figura di Groucho Marx (di cui il Groucho dylaniano è la vera reincarnazione), gelosamente custoditi dai discendenti del primo del fratelli Marx.
E se volete saperla tutta, anche le prime foto non mi sembrano promettere nulla di buono.
Del resto la stessa impressione negativa sembrano averla gli amanti ufficiali di Dylan Dog già solo alla lettura della prima bozza della sceneggiatura.
Forse il buon (e tormentato) Dylan Dog è destinato a rimanere un personaggio cartaceo a differenza di tanti suoi illustri predecessori.
Ma del resto (forse la differenza è questa) qui non siamo di fronte ad un super eroe, ma ad un disperato indagatore col cuore italiano e l’animo londinese.
(foto tratta dal sito Sergio Bonelli Editore)
leggo Dylan da più di 10 anni, sono amante delle storie vecchio stile, anche se, tutto sommato, tra cambiamenti e trasformazioni, il personaggio rimane fedele a sè stesso. Farne un film mi sembra azzardato: la linea tra “sceneggiatura per il cinema del fumetto” e ” film liberamente ispirato dal fumetto” è molto sottile, e e già mi dici che han sfasato le coordinate geografiche, hanno eliminato Groucho e chissà Dio cos’altro non posso aspettarmi nulla di buono. E poi, te lo ricordi “Della morte dell’amore”, quel filmaccio con Rupert Everett e Anna Falchi?? Speriamo non si ispirino a quella sceneggiatura lì, per esempio..una cosa terribile!
@ Giovanna
Lo ricordo eccome!
ma quella volta di Dylan c’era solo il volto…