Giornata dedicata a Dario Argento per motivi che saranno evidenti all’ora di pranzo, e di conseguenza slitta a domani il post dedicato al Working Capital Camp di Torino (che non posso certo farvi mancare).
Dunque ancora Argento, ancora Torino, ancora un horror che quando passa sotto la mole tende spesso a virare verso il thriller.
E il titolo, questo Giallo sparato fin dalla lavorazione, tendeva a farmi credere che ancora una volta di molta suspance e poco sangue si sarebbe trattato.
E non ci si poteva sbagliare, solo che scopriamo che il Giallo del titolo non fa riferimento al genere del film ma al nome del serial killer protagonista.
Poco male… anzi ancora più fascino.
Questa volta Torino è dichiarata location degli eventi. La cosa accade sempre più spesso negli ultimi film argentiani, forse per ripagare la città del successo di quel Profondo Rosso in cui Torino interpetava Roma.
Un serial killer uccide modelle.
Niente di nuovo, niente di soprendente.
Quindi cosa ci dobbiamo aspettare?
Date uno sguardo al trailer, alle atmosfere, alla tensione, al terrore che trasuda dalle immagini e (come sempre) dalle musiche.
Sembra realtà, sempra paura, sembra un racconto.
Ad essere sinceri non tutti sembrano aver avuto la stessa impressione dal trailer rilasciato.
E ad essere ancora più sinceri… dichiaro il mio amore spassionato per il maestro romano/torinese.
Però quando vedo qualcosa di simile a quello che segue (e notate anche la voce off che da un senso vintage al trailer) non posso fare a meno di entusiasmarmi.
Il problema è che nessuno ha idea di quando Giallo si potrà vedere, nè negli Stati Uniti (dove con ogni probabilità uscirà prima) nè naturalmente in Italia.