Che poi alla fine la prima puntata della terza serie de L’ispettore Coliandro (il sito non è ancora aggiornato con la nuova serie) l’ho vista, a prescindere da Materazzi.
E come mi aspettavo mi è anche piaciuta.
La storia non è altro che un giallo come ce ne sono altri, traffico di farmaci, poi di droga, un ragazzo e una palestra coinvolti, una ragazza che finisce per aiutare Coliandro nella ricerca e trionfo finale dopo gravi e inevitabili perdite.
Ma è tutto il resto che conta.
Conta, soprattutto, la regia dei Manetti Brothers.
Inquadrature forzate, citazioni continue, azioni rallentate (non a casaccio come spesso accade ma perfettamente integrate con la narrazione).
Fin dalla sequenza iniziale si capisce che la serie merita. L’assalto al furgone blindato è raccontato con una pulizia ed una furia veramente notevoli. Silenzio, inquadrature di pochi secondi inframezzate da nero in dissolvenza… decisamente godibile.
E conta anche (ma a mio parere meno) la scrittura di Carlo Lucarelli. Del resto, prima di diventare un cartonato televisivo, l’inquietante figuro era uno scrittore, ed anche un buono scrittore.
La storia infatti si snoda bene e non si possono non notare le battute e le autocitazioni sparse nell’episodio (a proposito, si intitola Sempre avanti).
E poi c’è Coliandro, un ottimo Giampaolo Morelli che da vita ad un personaggio molto particolare, molto caratterizzato. Eroe per caso, in realtà un fifone che eviterebbe volentieri ogni problema. Poi pasticcione e riflessivo (e ottimi sono anche i suoi monologhi mentali che accompagnano tutta la storia).
Un personaggio che si carica sulle spalle buona parte del peso della serie… e che tuttavia a me non piace in maniera particolare, non è lui a darmi qualcosa in più.
Come non lo è sicuramente Veronica Logan che, al contrario di Morelli, proprio mi da i nervi vederla recitare.
Mi intrigava invece Enrica Ajò, protagonista della seconda serie e che ricordo in un vecchio reality Rai. Ma hanno pensato bene di farmela fuori dopo pochi minuti di questa serie.
Insomma la serie merita e dal prossimo lunedì andranno in onda le altre tre puntate con cadenza settimanale.
Se volete vedere qualcosa di un po’ diverso per gli standard televisivi italiani… mi sento di consigliarvi Coliandro.
.. ispirato da “Falange armata” sempre di Carlo Lucarelli
ciao
Aldo