Halloween secondo Rob Zombie

Halloween di John Carpenter, quello del 1978, il primo, l’unico, è uno dei film che ho nella mia virtuale top ten dei capolavori del cinema, tanto che anche con Videomarta volli omaggiarlo così.
Quindi è bene dire che Halloween – the beginning, il film di Rob Zombie del 2007 non ha nulla a che vedere con quella pellicola. Non è un sequel (come gli altri), non è un prequel, non è forse nemmeno un omaggio.
Il termine più corretto è probabilmente proprio newquel, un qualcosa che prende spunto dalla storia per raccontarla in maniera diversa.

halloween

Del resto Rob Zombie ha più volte detto che la sua intenzione era quella di dare nuova vita e nuova forza a Michael Myers, di dargli un passato, una mente distrubata e spiegarci (in parte) i motivi.

Le differenze arrivano fin da subito, visto che il giovane Michael prima di uccidere la sorella ha già commesso altri tre omicidi, con raziocinio e volontà.
La presenza di Carpenter nel film è comunque continua grazie alla favolosa traccia audio di base (il main theme scritto proprio da Carpenter) che Zombie mantiene come punto di contatto insieme alla maschera originale di Michael.
E proprio il rapporto di Michael con le sue maschere acquista in questo film nuova forza e nuovo spessore. Non un semplice caso ma una forma di protezione, di sicurezza nei confronti del mondo. I 15 anni che passa in carcere lo vedono impegnato nella realizzazione di centinaia di maschere di cartapesta, praticamente la sua unica attività.

E molto più spazio trova anche il rapporto col dott. Samuel Loomis, anche lui molto più approfondito nelle sue caratteristiche. I due vivono per 15 anni a stretto contatto, sono uno parte dell’altro, due facce della stessa medaglia.
Un rapporto di fiducia che probabilmente non si interrompe nemmeno al momento dello scontro.

halloween-zombie

E veniamo a considerazioni strettamente legate all’Halloween Zombiano, dimenticando per un momento Carpenter.
Nel film c’è sangue, ce n’è parecchio ed è inevitabile, ma rimane legato agli omicidi e non è esagerato. Anzi, proprio gli omicidi danno un’impressione di realtà veramente notevole per un film del genere, che avrebbe la scusa per permettersi altro.
Ed in particolare mi piace la costruzione della sequenza dell’omicidio dell’infermiera da parte del piccolo Michael. L’audio scompare, lo schermo si riempie di immagini drammatiche accompagnate solo dall’insistente suono della sirena di sicurezza dell’ospedale.

Quello che mi piace poco è invece la scelta (abbastanza comune) di mostrare buona parte del film con inquadrature molto scure, tanto che a volte si fa fatica a distinguere i personaggi. Michael a parte, visto che qui si vede molto più spesso che nella maggior parte degli altri film della saga.
Ben fatta invece la carrellata dei titoli di coda, alternata ad immagini tipo filmini di famiglia che riprendono Michael bambino dandoci un ulteriore spaccato della parte iniziale (e fondamentale) della sua vita.

Capitolo a parte meriterebbe Scout Taylor-Compton, che interpreta Laurie, la sorella che Michael torna (probabilmente) a salvare.
Continuo ad avere in mente Rob Zombie che fa i casting chiedendo alle attrici di urlare terrorizzate.
Fin troppo evidente infatti la volontà di omaggiare Jamie Lee Curtis con un’attrice capace di contrastarla nel ruolo di massima urlatrice nei film horror. Scelta simpatica e azzeccatissima.

Detto questo, andiamo a vedere Halloween 2.

One Comment

  1. Articioch says:

    Anche a me Halloween the beginning è piaciuto moltissimo; trovo che Zombie sia stato molto abile nel rendere quasi palpabile la brutalità di Michael (es. l’omicidio del bullo nel bosco, o quello del ragazzo di Judith). Inoltre, Scout Taylor-qualcosa è veramente adorabile.
    Se a qualcuno interessa, ho tradotto dall’inglese la sceneggiatura del director’s cut di questo film, ed anche quelle del primo Halloween e del sesto capitolo, e ve le posso mandare.

Leave a Comment

Powered by WordPress | Deadline Theme : An Awesem design by Orman