Faccio finta di non aver capito da cosa nasce la serie di domande che Damiano propone a blogger e affini, cerco di evitare le polemiche del coinvolto Luca Sartoni e quelle della meno coinvolta Fujiko, e mi accingo a rispondere anche io ai dieci quesiti proposti.
Ma vedrete che è il tono delle domande a calamitere un minimo di risposte polemiche.
1- Non credete di prendere troppo sul serio qualsiasi cosa che un qualunque cazzone scrive su Internet?
Su internet (così come sui giornali, per strada, in ufficio, ovunque) ci sono pareri ed opinioni diverse, alcune valide, altre meno. Tocca a chi legge discernere tra considerazioni valide e meno valide, tra personaggi degni di attenzione e millantatori da evitare.
In linea di massima credo che giorno dopo giorno ogni blogger si costruisca una sua reputazione con quello che scrive. I millantatori di cui sopra sono destinati ad estinguersi causa mancanza di seguito/attenzione.
2- È più importante la reputazione e la carriera che uno si costruisce nella vita reale o ciò che un pinco-pallo a caso si costruisce on line?
Non capisco la divisione che fai tra vita reale e vita online. Io sono la stessa persona sia se affronto un discorso a quattr’occhi, sia se lo affronto in un social network, non ho un’identità segreta online.
La mia reputazione online è il proseguio di quanto mi accade per strada giorno per giorno.
3- Non credete che il fatto di parlare solo via web crei troppo spesso problemi, che non esisterebbero se si alzasse la cornetta e si facesse una vecchia e sana telefonata?
Qui stiamo parlando di strumenti. Immagino che l’arrivo del telefono possa aver scandalizzato i cultori della lettera scritta. L’email prima, poi le chat ed ora i social non fanno altro che velocizzare lo scambio di informazioni, non credo lo modifichino se non nella forma.
Fermo restando che chiunque è libero di fare una telefonata o anche di scrivere una bella lettera con la vecchia e cara penna, aspettare che questa giunga a destinazione e che venga raggiunto dalla risposta… questione di tempi, non di filosofia.
4- Quanto potere reale crede di avere un blogger se riesce a portare meno dell’1 per cento dei voti ad uno Scalforotto e non riesce neanche a tenere dentro un reality show la Lucarelli finita in nomination?
Anche qui direi che la questione non si pone. Dubito che un blogger miri ad avere un potere reale capace di influenzare le masse (a parte forse Beppe Grillo all’inizio della sua avventura).
5- Perchè siete entrati nel web? Se avete costruito una identità virtuale per sfogare il fuoco che avevate dentro e che non riuscite a tirar fuori, detto anche problema di comunicazione, non credete che sia troppo spacciarsi per esperti di comunicazione appunto?
Sono entrato nel web perchè mi sembrava un ottimo luogo per poter raccontare storie, cosa che facevo anche prima del WWW. Ci sono rimasto perchè ho scoperto che è il posto ideale per sperimentare, imparare e condividere.
Non sono qui perchè avevo dei problemi di comunicazione, sono qui perchè è il posto migliore per sviluppare e dare forma alle mie capacità di comunicatore… tanto che questo mondo è diventato il mio mestiere.
6- Per quale motivo state tutto il tempo a cazzeggiare su Friendfeed, forse, per caso, sbadatamente, per rimorchiare e approfondire le tecniche di abbordaggio?
Friendfeed, come Twitter (ma anche Facebook) sono strumenti che mettono in comunicazione le persone. Ognuno poi è libero di utilizzare lo strumento per le proprie necessità. Quindi come strumento di cazzeggio se si cerca uno svago o come fondamentale strumento di lavoro per entrare in contatto con persone che ne fanno lo stesso uso, tessere rapporti, creare collaborazioni, promuovere il proprio lavoro. E guarda caso questo è proprio l’uso che ne faccio io.
8- Che cosa significa per voi danno d’immagine sul web? Credete veramente che avere un blog o un profilo su Friendfeed significa possedere una immagine?
Di nuovo la propria imm,agine è la stessa in rete e fuori dalla rete. Se ricevo un insulto, un’accusa che ritengo ingiusta da qualche parte in rete o durante un meeting mi sento in dovere di difendermi e di spiegare le mie ragioni… e probabilmente lo farei nel mio blog in entrambi i casi.
9- Ammesso e concesso che ciò che viene scritto sul più insignificante dei blog abbia un peso, quanto pensate che valga ciò che viene scritto? E per quanto tempo? Più della verità dei fatti?
Non mi è chiara la domanda. Quello che viene scritto in qualunque posto (giornale o blog) può essere un parere, una considerazione, un’opinione, una cronaca. Chiaro che dovrebbe riferirsi alla verità.
Il bello della rete è che, una volta che la verità dei fatti diventa incontrovertibile, c’è la possibilità di correggersi ed eventualmente scusarsi proprio nello stesso luogo in cui la discussione è nata e mantenere organicamente insieme l’evoluzione della questione.
10- Alla luce di quanto sopra riportato, signore e signori del web, potete in coscienza dichiarare di avere un blog e fere comunicazione on line per sviluppare la conoscenza sulle nuove tecnologie e approfondire gli scenari futuri di Internet, e assolutamente non per, sbadatamente, incidentalmente, casualmente fare sfoggio di sé al mondo intero ed essere, dunque, anche giudicati?
Sfoggio di sè al mondo? Sono fondamentalmente un narratore, molto egocentrico e vanitoso, adoro i complimenti e mal sopporto le critiche. Detto questo è chiaro che siamo esposti al giudizio di chi legge e mi sembra sia solo un bene.
Gli scenari futuri di Internet? Questo si che è un argomento che mi sta molto a cuore.
Mi sono piaciute le tue risposte. E le premesse, innanzitutto!
@ Laura… grazie!
@ Laura… grazie!