Gigante – delusione al Torino Film Festival

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Vai a vedere il film che ha vinto l’Orso d’Argento a Berlino e ti aspetti di vedere qualcosa di sorprendente, qualcosa di nuovo o quantomeno qualcosa di particolarmente ben fatto.
Gigante delude sotto molti di questi punti di vista.

Adrian Biniez ha messo insieme una commedia a sfondo drammatico e sociale che non lascia grandi appigli per farsi ricordare.
Non si ride e si sorride pochino, giusto qualche trovata simpatica che passa quasi inosservata.

gigante

Jara è un sorvegliante notturno di un grande magazzino. Grande e grosso arrotonda anche come buttafuori in un locale.
Il classico gigante buono. Timido e incapace di rapportarsi con gli altri.
Si innamora perdutamente di Julia, che lavora nello stesso grande magazzino facendo le pulizie notturne.
Il buon Jara non ha però il coraggio di fermarla e si tortura nel seguirla sui monitor di controllo notte dopo notte.
Non contento finisce per seguirla anche fuori dal lavoro, pedinandola.

Cosa non funziona nel film?
Non funziona che un trentacinquenne (più o meno l’età è quella) si comporta come un ragazzino di quindici anni alla prima cotta. Anche se è proprio questo che crea la serie di ecquivoci che dovrebbero risultare divertenti.
Non funziona la lentezza esasperante della pellicola, che scorre piano piano seguendo Jara che segue Julia.

Provo a spiegarmi.
Non è un film brutto, è una storia molto dolce con due protagonisti che si fanno amare, una storia che piacerebbe molto ad alcuni amici miei che si sciolgono di fronte ad una storia d’amore.
Anche se in questo caso la storia d’amore in pratica non c’è.

Però manca completamente il ritmo capace di tenere in piedi la vicenda e qualche cosa che permetta di ricordare il film il giorno dopo averlo visto.

Finisce così che l’aspetto più interessante diventa la difficile situazione occupazionale che aleggia sullo sfondo… e più che sorridere per gli impacci di Jara, si finisce per riflettere sulla società moderna.

E non può bastare l’uso esagerato delle telecamere di sicurezza per rendere Gigante memorabile dal punto di vista delle soluzioni tecniche.

Giudizio sintetico: peccato.

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