Nemico pubblico – John(ny) Dillinger

Nemico pubblico non è certo il primo film dedicato alla figura di John Dillinger. La storia del cinema raccoglie almeno una quindicina di titoli che in un modo o nell’altro tirano in ballo il ladro gentiluomo americano, e tra questi ci sono un paio di grandissimi film come Dillinger è morto di Marco Ferreri e Dillinger di John Milius.

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Nemico pubblico di Michael Mann non è nemmeno il migliore della serie, però è un buon film, un thriller ben fatto che si basa su una ricostruzione storica degli eventi sufficientemente accurata.
Tuttavia non potete perdere il film solo nel caso in cui siate donne perdutamente innamorate di Johnny Depp o uomini particolarmente eccitabili alla vista di una sparatoria.
In entrambi i casi avrete modo di godere cinematograficamente per due ore abbondanti.

Johnny Depp, preoccupantemente somigliante alla foto di John Dillinger presente su Wikipedia, è il cuore ed il fulcro del film.
Quasi sempre presente, riesce a caricare sulle sue spalle il peso di tutta la pellicola e lo fa con le capacità che negli ultimi anni ormai gli sono riconosciute da ogni parte.
La capacità di far evolvere quei suoi lineamenti tagliati con l’accetta verso il ritmo più appropriato alla storia che vi sta raccontando è roba da grandi interpreti… non da bellocci senz’anima.

La sua presenza ingombrante rischia di oscurare tutti gli altri, a partire dal pur bravo Christian Bale fino all’altettando credibile Marion Cotillard. Il primo interpreta l’agente Purvin che lo insegue per mezzi Stati Uniti fino a freddarlo, la seconda è Billie Frechette, la fidanzata per cui Dillinger rischia più volte vita e carcere, ed è fenomenale nella sequenza dell’interrogatorio subito dall’FBI.

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Il film parte nel cuore della vicenda, con Dillinger che aiuta a fuggire dal carcere alcuni dei suoi uomini, e si conclude solo con la morte del bandito gentiluomo.
E proprio la sequenza dell’uccisione di Dillinger è la più drammatica della pellicola. Stirata, rallentata, allungata, giocata in controcampi tra l’organizzazione dell’FBI e le azioni di Dillinger. Ma soprattutto è giocata molto (e molto bene) nell’alternanza con le immagini di Manhattan Melodrama, il film che Dillinger aveva appena visto nel cinema di fronte al quale viene freddato. Un gangster movie che permette a Mann di scialarsi col film nel film fino ad estrapolare alcune battute di Clark Gable che finiscono per diventare il testamento di Dillinger.

Per il resto Nemico pubblico rende molto romantica la vicenda raccontando (tra una sparatoria e l’altra) vita privata e pubblica del bandito amato dalla gente. Il tutto è molto romanzato ma le cronache ci raccontano che la storia del personaggio non fu probabilmente molto lontana da quello che vediamo al cinema.
Il comportamento, il modo di atteggiarsi, i rapporti con la gente (e con la stampa) dipingono una star più che un delinquente.
Molto significativa per comprendere il personaggio la sequenza in cui Dillinger viene intervistato al momento dell’arresto e quella in cui (su questa non ho però notizie di veridicità) si intrufola negli uffici del Bureau in cui ci sono gli uomini che gli danno la caccia.

Non perdete il film se amate i gangster movie, non perdetelo se amate il buon (e bel) Depp ma (mi spingo in previsioni) non siamo di fronte ad una pellicola che resterà nella storia (e di conseguenza ritengo effimero alquanto il trionfo al botteghino di questi giorni).

Tre parentesi in una sola frase… come piace a me.

2 Comments

  1. Martina says:

    Non sono una grande analista di cinema ma solo un’appassionata..e posso dire che, nonostante non sia stata mai particolarmente sensibile al fascino di Depp, in questo la sua interpretazione è divina. Il personaggio gli sembra cucito addosso ed emana un fascino irresistibile.

  2. soloparolesparse says:

    @ Martina
    Un attore fascinoso che interpreta un bandito fascinoso… il risultato mi sembra quasi inevitabile.

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