Articolo postato su
You won’t miss me probabilmente non lascerà il segno ma è comunque un film che merita uno sguardo attento per il modo in cui riesce a scendere nel profondo dell’animo della protagonista.
Shelly è giovane ma ha già avuto modo di provare la dura vita di un ospedale psichiatrico.
Quando ne esce prova a ricominciare la sua vita di attrice sempre alla ricerca di qualche nuovo spettacolo, ma tutti i provini a cui si presenta finiscono male, e quando sembra che le cose vadano per il meglio è lei a tirarsi indietro.
Peggio ancora i rapporti con la gente che le sta attorno. Shelly brucia uno dopo l’altra amicizie maschili e femminili, così come i rapporti di coppia con l’altro sesso.
L’unico che riesce a restarle vicino senza troppi danni è un suo vecchio amico.
Il film è intriso di una costante sensazione di crollo, di vita buttata, di mancanza di appigli per ricominciare. Le situazioni psicologicamente difficili si susseguono una dietro l’altra senza dare tempo alla protagonista di respirare.
Solo gli incontri con lo psichiatra, che fanno da contrappunto durante tutta la vicenda sembrano lasciare uno spiraglio e regalare una boccata di ossigeno.
A rendere cupa la vicenda contribuiscono anche i toni scuri delle immagini, sempre pesanti, sempre poco puliti. A far da contraltare ci sono le sequenze musicali montate come fossero videoclip, più luminose, più libere, e che non disturbano l’insieme della vicenda.
E questo senso di oppressione, di impossibilità di fuga, è reso ancora più evidente dalla ricorrente sequenza del viaggio in moto, con Shelly a braccia larghe, evidente segno della ricerca della libertà, del volo, del distacco dal quotidiano difficle.
Stesso simbolo che credo di vedere nella sequenza dei trapezisti, anch’essi alter ego del volo e della libertà.
You won’t miss me è continuamente contrappuntato da inserti di questo tipo, ricorrenti. Il viaggio in moto, gli incontri con lo psicologo e ancora le immagini in bianco e nero del film che Shelly sta girando con un’amica. Ulteriore tentativo di affrancarsi dalla sua vita oscura?
Aspettiamo Ry Russo-Young ad una prova successiva.