Fine anno è sempre tempo di bilanci e classifiche, e siccome è il primo anno che questo blog ha condotto in maniera così dichiaratamente legata al mondo del cinema ho pensato fosse cosa buona raccogliere alcuni pareri sui migliori film italiani dell’anno.
Così ho contattato alcuni personaggi che col cinema hanno a che fare nei ruoli più disparati ed ho chiesto loro di indicarmi quali sono secondo loro i film italiani più belli del 2009.
Iniziano ad arrivarmi le prime risposte e le pubblico così come mi arrivano, aggiungendo due righe di spiegazione sul personaggio in questione.
Gianni Rondolino
Senza dubbio uno dei maggiori esperti di cinema italiani. Critico e professore universitario, la sua “Storia del Cinema” è tra le più apprezzate e discusse. Fondatore del Torino Film Festival e anima dello stesso fino al divorzio di tre anni fa.
Per me è un grande piacere che abbia accettato di rispondere alla mia richiesta.
Per Gianni Rondolino i migliori film italiani del 2009 (naturalmente tra quelli che ha visto) sono:
Vincere di Marco Bellocchio, che ha saputo coniugare la grande Storia con quella quotidiana di un rapporto familiare crudelmente infranto;
Puccini e la fanciulla di Paolo Benvenuti, per il geniale intrecciarsi di vicende personali e grande musica, con discrezione e fuori dalla spettacolarità;
La bocca del lupo di Pietro Marcello, fra realtà e finzione, con uno sguardo lucido sui rapporti interpersonali e sul degrado sociale (Miglior Film al Torino Film Festival, n.d.b.);
Baaria di Giuseppe Tornatore, certamente il suo film migliore, nello sforzo, non sempre riuscito, di ricostruire la storia di una comunità in crisi.
Marco Campogiani
Laureato in filosofia, viene folgorato dal cinema e si dedica alla sceneggiatura con grandi risultati raccogliendo una serie imbarazzante di premi. Nel 2009 esordisce alla regia con La cosa giusta, accolto benissimo al Torino Film Festival.
Per Marco Campogiani i migliori film italiani del 2009 sono:
L’UOMO FIAMMIFERO di Marco Chiarini
Una storia fantastica che raggiunge il pubblico che si prefigge, i ragazzi.
Una vicenda produttiva unica, particolare, fatta di passione e grandi sforzi, che andrebbe premiata ancora di più.DIVERSO DA CHI? di Umberto Carteni
Esilarante. Svelto. A differenza dei cinepanettoni fa effettivamente ridere, è molto “popolare” senza essere banale o scemo. E anche il discorso sulla “diversità” non è banale. Bello senitre gli spettatori che alla fine dicono: “non pensavo fosse così, fa davvero ridere”.COSMONAUTA di Susanna Nicchiarelli
Si può far cinema in tanti modi diversi. Anche in Italia.UNA QUESTIONE DI CUORE di Francesca Archibugi
Mi piace Antonio Albanese.VINCERE di Marco Bellocchio