Tra le nuvole… ci troviamo George Clooney

Non riesco a capire l’enorme clamore che si è sollevato intorno a questo Tra le nuvole.
Certo è una buona commedia, George Clooney è bravo e coinvincente e Jason Reitman gestisce il tutto con tocco leggero e appassionato.
Però non direi proprio che siamo di fronte ad un capolavoro, ma nemmeno ad un film indimenticabile.

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Ryan fa per lavoro il terminator, il tagliatore di teste. In pratica viene inviato in giro per la Nazione a licenziare persone dai loro posti di lavoro.
Viaggia 322 giorni all’anno, la sua casa sono gli aereoporti e gli alberghi, il suo quotidiano il ripetersi maniacale degli stessi gesti, giorno dopo giorno.
Poi però capita che una sua giovane collega abbia pensato un modo semplice ed economico per continuare il loro lavoro: farlo via internet in videoconferenza. Questo limiterebbe al minimo i suoi viaggi distruggendo la sua vita.
Prima di applicare le nuove regole i due viaggiano un po’ insieme, una specie di apprendistato per Natalie.
Il rapporto con la ragazza, insieme a quello con la sua corrispettiva femminile (inesauribile viaggiatrice) Alex, lo porterà a cambiare diverse idee, sul suo lavro, sul matrimonio, sulla gente, sulle priotrità della vita.

Il film è una commedia che poggia le basi su situazioni altamente drammatiche, visto che sullo sfondo c’è la crisi ed i continui licenziamenti che Ryan porta a compimento.
Le situazioni da commedia si mescolano quindi alle continue parentesi in cui ci vengono mostrate le reazioni (variegate ma sempre disperate) degli uomini e delle donne a cui viene tolto il lavoro.
Il risultato è una commedia amara che fa sorridere e porta anche a riflettere.

Tra le cose diverenti c’è sicuramente la cura maniacale dei dettagli del personaggio di Clooney che colleziona carte e tessere ed accumula miglia aeree per il gusto di farlo.

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E divertente è anche il modo in cui viene presentato (almeno inizialmente) il rapporto con Alex, (Vera Farmiga), il suo alter ego al femminile.
I due si incontrano solo quando i loro viaggi li portano ad incrociarsi e fanno a gara a chi conosce più segreti del perfetto viaggiatore.
La Farmiga è brava ed elegante, Clooney il solito credibile professionista.

E se vogliamo rinfocolare la polemica sul doppiaggio dei film (situazione che sta drammaticamente peggiornado) mi sembra proprio che ad Anna Kendrick venga qui regalata una voce gracchiante e stonata che rischia di trasformare il suo personaggio in una specie di macchietta decisamente esagerata.

In generale Tra le nuvole è comunque godibile e divertente, e seguendo un canovaccio classico ribalta le idee iniziali del protagonista per far riflettere lo spettatore sulle cose importanti della vita.

Tra le curiosità tocca segnalare le foto in bianco e nero di un giovane George Clooney che gioca a basket (obiettivamente imperdibili) e le belle immagini delle città americane riprese dall’alto (tra le nuvole appunto) che troviamo durante i titoli di testa e che poi ritornano più volte seguendo gli spostamenti di Ryan.

Altro, sinceramente, io non riesco a vederci…

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