Sul mio cadavere – James Hadley Chase

Preparatevi perchè la scorsa estate ho comprato (per un paio di euro) due volumi decisamente datati della Mondadori per un totale di nove romanzi di James Hadley Chase, ai quali ho affiancato altri tre o quattro libercoli originali dei Gialli Mondadori scovati nella parte nascosta della mia libreria per avere un panorama discreto dell’autore inglese.

Quindi mettetevi comodi perchè nei prossimi mesi si parlerà più volte del suddetto.
A cominciare da Sul mio cadavere.

Nick è un giornalista free lance che viene assoldato da una voce femminile misteriosa (al telefono) per seguire un’esecuzione e indagare sulla vicenda che ha portato alla condanna. La committente pensa infatti che sul patibolo sia finito il malvivente sbagliato.
Nick entra ed esce dalla vicenda, vorrebbe rinunciare, poi i soldi e la curiosità lo riportano al centro della questione.
E nella vicenda ci finisce in pieno rischiando più volte la vita e finendo per innamorarsi di una delle donne coinvolte (ma quanto coinvolte?)

Sul mio cadavere è un nero a tutti gli effetti, un noir che parte dallo stile classico col protagonista che racconta la vicenda e lo fa con quel tono da uomo vissuto tipico di questo genere.
Come tutti i romanzi di Chase (o quasi) siamo in un’America sporca, l’America dei gangster, dell’alcol, delle sparatorie e delle belle donne. Un’America che, detto a margine, Chase ha conosciuto parecchio tempo dopo averla così ben raccontata.

Il clima di tensione, di sporcizia quotidiana pervade ogni pagina del romanzo. Il rischio di rimetterci le penne si fa ogni volta più pressante.
Sono più pericolosi i gangster, gli energumeni che Nick incontra o le donne letali che sembrano circondarlo spuntando ad ogni angolo?

Nessuno è innocente in questa storia. Dai colpevoli dichiarati, ai giornalisti senza scrupoli, agli stessi protagonisti che spesso preferiscono scorciatoie semplici ad azioni più riflessive ed onestamente accettabili.

Il mondo di Chase (ve lo confermerò conoscendolo meglio) sembra fatto di sporchi e cattivi. Uscirne vivi è un’impresa.
Mi ricorda molto da vicino alcuni degli storici episodi di Alfred Hitchock presenta (in particolare ricordo una puntata con un curioso Walter Matthau giovane gangster) che ripropongono questa stessa struttura narrativa (quella della voce narrante del protagonista così riconoscibile stilisticamente).

Per il momento non mi sbilancio oltre, ma torneremo presto su queste strade.

Trackbacks for this post

  1. Vita di un IO » Blog Archive » La carne dell’orchidea – James Hadley Chase
  2. Vita di un IO » Blog Archive » Colpo a freddo – James Hadley Chase
  3. Vita di un IO » Blog Archive » Mossa decisiva – James Hadley Chase
  4. Vita di un IO » Blog Archive » Trovalo tu, che lo sistemo io – James Hadley Chase

Leave a Comment

Powered by WordPress | Deadline Theme : An Awesem design by Orman