Sciopero Nazionale Generale della Produzione Culturale e dello Spettacolo: i motivi

Per la cronaca, oggi l’Italia dello spettacolo (cinema, teatro, cultura – guarda un po’ proprio i temi di cui questo blog si occupa in maniera principale) è in sciopero per protestare contro i tagli attuati e quelli proposti dal governo.
I tagli in questione hanno già provocato gravi danni e ne provocherebbero ulteriori se venissero confermati per i prossimi mesi.

Ci sono un sacco di punti interessanti nel comunicato che riporto dopo la foto di Elisabetta Pellini e Chiara Mastalli, che è da leggere con attenzione per capire che la cultura in Italia non è un di più di cui è possibile fare a meno nei momenti di crisi ma un’azienda con 250 mila dipendenti (più della FIAT, per capirci) capace di creare lavoro, occasioni e portare turisti (e quindi soldi) nel nostro paese.

Qui di seguito il comunicato per punti.

Lunedì 22 novembre i lavoratori della produzione culturale e dello spettacolo scioperano per rivendicare:

1. L’approvazione delle leggi quadro di Sistema dei Settori dello Spettacolo dal vivo e Cineaudiovisivo, per definire titolarità e prerogative per l’intera filiera della Repubblica (Stato, Regioni, Province, Comuni ) e per la piena applicazione del titolo V della Costituzione e suo adeguato finanziamento

2. Riportare il Fus 2011 almeno al livello del 2008, ossia circa 450 milioni di euro

3. La conferma del rifinanziamento per il prossimo triennio degli incentivi fiscali già esistenti ( Tax Shelter e il Tax Credit) per la produzione cineaudiovisiva e per favorire il processo di digitalizzazione appena avviato delle sale cinematografiche, in assenza del quale sono a rischio i livelli occupazionali di tutta la filiera

4. L’attivazione di analoghi provvedimenti di defiscalizzazione anche per lo Spettacolo dal vivo

5. Contro la delocalizzazione delle produzioni cineaudiovisive e per favorire la valorizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture dell’Industria Cineaudiovisiva (ad es. teatri di posa) , a partire dal recupero pieno di Cinecittà

6. La modifica del ddl cinema per riorganizzare risorse e incentivi volti a rilanciare l’intero Settore

7. I rinnovi dei contratti collettivi nazionali delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di prosa e della produzione cinematografica (troupe)

8. Interventi che contrastino gli effetti della legge 100/10 sulle Fondazioni Lirico Sinfoniche.

9. L’apertura di un tavolo Ministeriale per accedere a tutti gli strumenti di protezione sociale ( a partire dalle figure artistiche) e per attivare politiche di riemersione per i settori della Produzione Culturale e dello Spettacolo per la tutela dei lavoratori stabili e precari del Settore

10. Un tavolo interministeriale che coinvolga il Ministero dei beni e attività culturali, dell’Economia, del Lavoro, e del Turismo e le Infrastrutture e attività produttive, nonché l’ANCI e la Conferenza Stato-Regioni, per attivare le sinergie e le semplificazioni amministrative fondamentali per la riorganizzazione del Sistema

11. Per il Lazio, una legge regionale per la promozione e lo sviluppo delle attività cinematografiche ed audiovisive a tutela di tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione e all’esercizio.

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