Sergi Vizcaino ha una storia di regia di serial televisivi spagnoli e non manca di sfruttarla per chiamare un gruppo di giovani e aitanti attori da buttare sul set di una storia horror dai toni e dagli sviluppi molto classici.
Il risultato è Paranormal Experience che sfrutta un titolo ultimamente abusato per quello che invece è un horror giovanilistico comunque discreto.
Un professore universitario sta studiando gli effetti della suggestione sulla psiche e per approfondire (non è chiaro come si colleghino direttamente le due cose) manda un gruppo di studenti in un villaggio fantasma dove pare si aggiri ancora lo spirito di un medico folle che anni prima era stato trucidato dalla popolazione (o viceversa… non importa).
Partono tre bellocci palestrati e tre splendide figliole. C’è la bella che non vorrebbe saperne nulla, due sorelle che hanno un mistero da risolvere nel loro passato, quello esperto di cose paranormali e naturalmente l’amante della videocamera che registra tutto… e poi c’è pure il belloccio a cui piace legare ed essere legato quando si parla di sesso.
Finirà ovviamente a schfìo.
Effetti speciali psichedelici da fantascienza anni ’50, un accenno di sesso sadomaso e situazioni ed evoluzione molto scontato.
Tuttavia Paranormal Experience regala quello che ci si aspetta, sebbene l’horror vero (che poi si riduce a qualche spruzzo di sangue) arrivi solo nell’ultima mezz’ora.
Un po’ troppo luminose le scene per i miei gusti, ma senza luce come potrebbe Vizcaino mostrarci continuamente i pettorali di Maxi Iglesias o le gambe di Amaia Salamanca?
Per un momento avevo pensato che riuscisse quantomeno ad evitare il giochino delle immagini regisrtate con la videocamera ma mi sbagliavo, perchè finisce per cascarci comunque.
La battuta migliore del film è del medico folle/fantasma che mentre si rivolge ad una delle possibili vittime con il seguente apprezzamento:
“Hai un bel visino, principessa… e un gran culo!”
Il culo in questione è quello di Ursula Corbero che il regista non manca di mettere in primo piano in una precedente inquadratura di una decina di secondi che vedete riprodotta sopra e lascia intuire molto di quelle che sono le cose migliori del film.