Non è malaccio questo Donner pass, horror dai toni classici che Elise Robertson riesce a rendere vivo e funzionale fino alla fine, regalando le giuste sorprese e la corretta dose di splatter.
L’introduzione ci riporta alla fine del periodo del vecchio West, con Donner che in alta montagna raggiunge e stermina i suoi compagni.
Da quel momento diventerà una leggenda, un mostro capace di uccidere e mangiare coloro che si avventurano nella sua zona.
E ai giorni nostri in quella zona si avventurano per passare il week end nella casa dei genitori di Thomas quattro ragazzi, presto raggiunti da altri amici (non invitati).
Solita tormenta di neve notturna e ragazzi bloccati nella baita di montagna.
Uno per volta iniziano a scomparire e ad essere ritrovati mezzi mangiucchiati. Che sia proprio il fantamsa di Donner?
Come vedete la situazione è di quelle classiche, riproposta mille volte dal cinema horror (soprattutto americano), ma se è ben fatta come in questo caso fa sempre la sua figura.
La Robertson è brava a creare l’ambiente e ovviamente le caratterizzazioni tipiche dei personaggi.
La coppietta, il ragazzo di cui si sa poco ed estremamente misterioso, e la figona che se la tira ed è anche discretamente antipatica… presto raggiunti dai giocatori di football tutti birra, donne e rutto libero.
Il clima da tragedia imminente è forte e ben dosato, ma le cose migliori arrivano sul finale, con le sorprese che variano un po’ dalla strada tradizionale rimescolando un minimo le carte.
Giusta dose di splatter ed inevitabile chiusura che lascia aperto un portone ai seguiti e alla nascita di un nuovo slasher killer.
Il gruppo di giovani attori mantiene quello che uno si aspetterebbe di vedere e Desiree Hall e Adelaide Kane sono belle e brave (anche se a sorpresa non si spogliano).
In definitiva il lavoro della Robertson è molto classico ma fa sentire a casa gli amanti degli horror anni ’80.