Lo stile di Anna Katherine Green è inconfondibile nell’ennesima avventura del detective Gryce.
A porte chiuse è ancora una volta un romanzo godibile e ben raccontato, dove il mistero da risolvere è arzigogolato e nascosto in segreti che il lettore non può conoscere ma solo provare ad intuire.
Siamo nel giorno delle nozze per due coppie: il dottor Cameron con la splendida Helen ed il dottor Molesworth con la giovane Emily.
Peccato che entrambe le ragazze scompaiano per ricomparire pochi minuti prima del si fatidico.
E soprattutto compaiono entrambe in casa di Helen, una delle due peraltro decisamente morta.
Il fatto è che nessuno sapeva che le due ragazze si conoscessero e tra loro nemmeno si conoscono i due medici.
Interviene Gryce per sbrogliare una matassa decisamente ingarbugliata, in cui chi sa qualcosa è molto reticente e rivelarla e i protagonisti cambiano continuamente atteggiamento.
Ancora una volta la Green è capace di creare un intreccio complesso spiattellandolo nella tranquilla vita dell’aristocrazia newyorkese e sconvolgendo la normalità degli eventi.
E ancora una volta la chiave si nasconde nel passato (anche se qui è un passato decisamente recente).
Cambia qualcosa rispetto a quello che ho già letto perchè qui non c’è un narratore interno alla vicenda e questo permette all’autrice di giocare maggiormente con il lettore nascondendogli particolari fondamentali, aprendo porte e chiudendo paraventi, accompagnandolo fino ad un passo dalla notizia importante e poi lasciandolo lì in balia del mistero.