Una bella sorpresa come Pascal Laugier riesca a creare un thriller ad alta tensione pieno di sorprese.
Bisogna però avere un po’ di pazienza perchè il bello di I Bambini di Cold Rock – The tall man arriva a film abbondantemente cominciato.
Cold Rock è un paesino ormai in punto di morte, da quando hanno chiuso la miniera che gli dava vita.
A rendere la situazione ancora più desolante la continua scomparsa di bambini, con una cadenza quasi ritmata.
Gli abitanti del paese danno la colpa al Tall man, una specie di diavolo che li fa scomparire, la polizia è più propensa a pensare che si tratti di un criminale pericoloso.
La pensa così anche Julie, che fa le veci di medico nel paese.
E la cosa la tocca direttamente quando qualcuno si introduce in casa sua e le porta via il figlio.
Lei riesce a seguirlo nella foresta dando il via ad una devastante caccia all’uomo, alla ricerca del bambino rapito.
Guardando il film vi renderete conto che le cose non finiscono qui e che in Tall man c’è ben altro, ma non ho nessuna intenzione di spoilerare su quello che è il cuore del film (anche perchè le sorprese non sono poche).
Laugier ci racconta tutto seguendo quasi sempre i movimenti di Jessica Biel, come sempre affascinante e convincente, e dopo aver costruito una lunga prima parte fatta di tensione, di mistero e di inseguimenti notturni, all’improvviso mescola le carte e ribalta i giochi.
Chi sono i buoni in paese? Chi i cattivi? Chi nasconde dei segreti? E quali?
Il mistero si infittisce ed il film diventa davvero interessante, anche perchè man mano che la matassa si sbroglia lo spettatore fa davvero fatica ad accettare la verità.
E quando finalmente, messo con le spalle al muro, non può fare altro che accettare le confessioni, ecco che di nuovo l’autore lo colpisce a tradimento con un altro colpo a sorpresa.
Curiosi i titoli di testa, sparsi nell’ambiente che lasciano fin da subito intuire l’importanza degli spazi.
Alla fine rimane anche qualcosa su cui pensare… qual è la cosa giusta da fare?