TFF30 – Tower block, come arriva quel cecchino!

Tower block inizia secco con un ragazzino inseguito e pestato a morte, poi Ronnie Thompson e James Nunn rilassano i toni e si occupano di difficili situazioni sociali… e poi all’improvviso!

Siamo in un palazzone (che ricorda molto quello di The Raid) che deve essere abbattuto e ormai è abitato solo l’ultimo piano, da persona che di andarsene proprio non hanno intenzione.
La vita è dura, siamo ai margini, abbandonati dal mondo, gli abitanti sono anche taglieggiati da un delinquentello locale.
Poi però capita che qualcuno inizi a sparare contro le finestre eliminando in serie le persone.
Dal palazzo di fronte si spara con fucili di precisione al laser e il gruppetto di assediati dovrà trovare il modo di uscire.

Due momenti ben distinti.
La prima parte racconta il disagio sociale, le difficoltà, lascia intuire le motivazioni politiche e (soprattutto) economiche.
Conosciamo i protagonisti, le loro vite e le loro difficoltà in una zona abbandonata ed in un palazzone che non ha più storia.

Poi entra in scena il cecchino e lo fa in maniera talmente improvvisa, talmente soprendente da lasciare senza fiato,. Ricordate quando Hitchcock spiegava la differneza tra suspance e sorpresa, quella storia della bomba e della riunione: splendido!

Da quel momento in poi entriamo in una delle sezioni classiche dell’horror e del thriller.
Un gruppo di persone assediate in un luogo chiuso da cui non riescono a fuggire. Un gruppo di persone che diminuiscono man mano, eliminate dal folle.
E la classicità della situazione è tale anche nei simboli, fino al finale in cui gli spossati superstiti escono venendo inondati dalla luce del sole e della libertà ritrovata.
Unica curiosità in proposito è che la guida del gruppo, per una volta, la prende una donna.

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