Lincoln, come un presidente cancellò la schiavitù in America

Guardi Lincoln e ti chiedi come il film di Steven Spielberg possa aver raccimolato tante candidature agli Oscar?
Certo è un ottimo film, ma non ha nemmeno un piccolo punto di eccellenza. Certo è ben fatto, si lascia guardare, ma non ha nulla di memorabile.
In fondo racconta in maniera volutamente epica uno spicchio di storia americana e… ah già… ecco perchè la valanga di candidature… gli americani proprio non resistono al bisogno di osannare la propria (cortissima) storia.

Ed in questo Lincoln raggiunge pienamente l’obiettivo.
Siamo nel 1864 e Lincoln è duramente impegnato nel tentativo di far approvare il XIII emendamento, quello che sancisce l’abolizione della schiavitù.
Nel frattempo siamo però in piena Guerra Civile e le due vicende finiscono inevitabilmente per intrecciarsi, per diventare l’una il mezzo per raggiungere l’altra.

Spielberg realizza un film estremamente didascalico, mostrandoci gli incontri di Lincoln, i suoi discorsi, le sedute alla camera, ma inserendo anche il dietro le quinte, il tentativo di raccogliere voti per l’emendamento, lo scambio di favori, le offerte in cambio del voto, insomma la politica americana e un po’ di tutto il mondo.

Il risultato è però un film noiosetto, con poca passione e nessun momento di eccellenza.
Il momento migliore è l’emozionante sequenza del voto finale, con l’appello dei delegati e la loro dichiarazione di voto. Insomma, quanto di più classico possiate immaginare. E sul classico è innegabile che Spielberg sia un maestro!

Il personaggio del presidente è però tracciato con forza e ne viene fuori una figura possente, ostinata, sicura, che vediamo anche nei rapporti familiari con la moglie ed i figli.
Un personaggio che immagino porterà Daniel Day-Lewis all’Oscar senza troppe difficoltà.
Il centro della storia è forse più il presidente stesso che non la lotta per l’abolizione della schiavitù.

Nota di merito anche per l’ottima interpretazione di Tommy Lee Jones, ma ribadisco che nell’insieme Lincoln è deludente e non lascia grande emozione (a meno che non siate americani, naturalmente).

One Comment

  1. cannibal kid says:

    assolutamente d’accordo.
    tutto perfetto, tutto impeccabile, però dove sono le emozioni?
    dove sta tutto ‘sto grande cinema?

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