Pinocchio di Enzo D’Alò

I film di Enzo D’alò scaldano il cuore, c’è poco da fare… e ad essere sinceri scaldano anche un po’ lo spirito perchè vedere che un autore di cartoon italiano riesce ad avere un successo importante e portare tanta gente al cinema è sempre un piacere.
Questo Pinocchio non fa eccezione… con l’aggiunta delle musiche di Lucio Dalla che in quanto suo ultimo lavoro a scaldare il cuore non sono seconde a nessuno.

La storia naturalmente la conoscete ed è una delle trasposizioni del romanzo di Collodi più fedeli all’originale che si siano mai viste. Tanto che D’Alò non si preoccupa di approfondire i dettagli e racconta tutto in 80 minuti senza che lo spettatore possa lamentarsi di non aver capito qualcosa (ci mancherebbe!).

Si mantengono i toni regionali toscani (anche se solo accennati) che in tante versioni si sono completamente persi (pensate ad esempio alla versione tirolese della Disney!), si mantiene la grande monelleria del burattino (che anche questa sperso si è persa), soprattutto si mantengono quasi tutti i personaggi del romanzo (basti pensare al pescatore verde la cui voce non a caso viene assegnata proprio a Lucio Dalla).

Ma la forza è naturalmente tutta nel tratto tipico dei cartoni animati di D’Alò, così caldo e colorato, festoso e morbidoso, confuso, pastelloso, coinvolgente.
Personaggi che si trasformano in sogni, ambienti che diventano nuvole, aquiloni che si trasformano in burattini…

A tutto questo bisogna aggiungere le musiche di Dalla, per nulla invasive ma perfettamente di contorno, di accompagnamento, come il grande Lucio ha dimostrato di saper fare in tante collaborazioni.
Oltre ad uno splendido film (cui auguro grande successo) anche un’ultimo regalo di Lucio dalla che così ci lascia questa perla postuma che rimarrà indelebile.

Chicca imperdibile il micro omaggio a Totò!

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