Puntate di passaggio senza grosse sorprese, ma la qualità di questa terza stagione di The walking Dead continua ad essere comunque alta.
Ormai è guerra aperta tra il governatore ed il gruppo dei nostri che si preparano allo scontro finale.
Anche perchè la prima delle tre puntate in questione si conclude con un attacco militare in piena regola con armi e zombie scatenati per assaltare la prigione.
Una sequenza di assoluto livello e che da un po’ di ritmo alla serie nel momento in cui si posa un po’ troppo sugli aspetti psicologici.
E tra gli aspetti psicologici c’è la follia di Rick, che ormai ha perso la ragione e vede i fantasmi, ma sarà Hershel a richiamarlo all’ordine e a consegnargli di nuovo le chiavi del comando.
Non mancano, ma sono sempre sparse qua e là sequenze zombesche degne di nota. Penso allo zombie schiacciato nel portellone della macchina o a quello chirurgicamente (o quasi) amputato da Andrea.
Una storia un po’ a parte per la dodicesima puntata, che ritaglia uno spicchio di ritorno al passato regalando un’apparizione che arriva da molto lontano. Puntata che si stacca molto anche perchè abbandona per tre quarti d’ora la vicenda centrale e non ci mostra nemmeno per un minuto cosa succede al Governatore e ai suoi… è di nuovo tempo di Rick e della sua storia.