Gut, un po’ di snuff tra amici

L’idea di fondo di Gut non è per niente male ma probabilmente Elias non riesce a svilupparla a pieno e qualche cartuccia gli rimane in canna.

Jason VailNicholas Wilder (che tra l’altro è evidentemente il gemello rapito dalla culla di Salvatore Aranzulla) sono i due protagonisti, amici d’infanzia e amanti del cinema.
La vita però li ha all0ntanati un po’, uno ha moglie e figlia, l’altro è rimasto il cazzone di sempre.
Giusto la visione di qualche film un po’ gore li unisce ancora.
Quando però il cazzone dice di aver trovato un vero snuff la situazione precipita velocemente, come l’amicizia tra i due.
Anche perchè gli snuff si moltiplicano…

Gut è molto lento, a tratti troppo e manca di una seria analisi della psicologia dei personaggi, che sarebbe importante in un film del genere.

Però su alcune cose funziona bene, a partire dal giochino portato avanti col montaggio per tutto il film, giochino che non ci permette di capire chi davvero sia il folle che eviscera le malcapitate riprendendole.
Le immagini delle violenze son buttate dentro in momenti diversi, lasciando intendere di volta in volta che il colpevole sia l’uno o l’altro o una terza persona.

La parte gore è proprio minima e la forza arriva solo dall’idea che si tratti di snuff.
Evidentemente Elias è (comprensibilmente) affascinato dalle pance piatte delle sue attrici perchè lo snuff si limita ad una profonda incisione sulle stesse ed anche nelle scene di sesso i pancini delle donne hanno un ruolo fondamentale.

In definitiva però nulla di memorabile.

Leave a Comment

Powered by WordPress | Deadline Theme : An Awesem design by Orman