Non è che I spit on your grave 2 sia più crudo e violento di I spit on your grave, perchè già il primo lasciava spazio a tutto l’orrore di cui aveva bisogno, qui però Steven R. Monroe può sentirsi più libero perchè non deve seguire il soggetto originale e può dedicarsi alle sue follie.
Questa volta la protagonista è Kate, giovane e spianata donna che vorrebbe fare la modella. Ha però bisogno di un book fotografico e così finisce in mano a tre fratelli bulgari che promettono foto gratis (un genio, si lo so!). Naturalmente quando capisce che i tre vogliono andare un po’ oltre molla tutto e se ne va.
Peccato che uno dei tre sia decisamente fuori di testa, la raggiunge a casa e la violenta. Quando torna (vagamente) lucido chiama i fratelli per sistemare le cose e da quel momento comincia il vero viaggio nell’incubo per Kate.
La struttura è quella del film originale, con la ragazza giovane e bella sequestrata, violentata e torturata, che però poi riesce a fuggire ed organizza la gelida vendetta.
Qui però siamo un po’ oltre e mi spiego.
Se le parti di orrore puro, come la violenza sessuale su Kate, sono tremendamente crude e realistiche, ma mano che si va avanti la faccenda vira verso l’esagerazione e si conclude con una vendetta decisamente splatter, sadica, estrema… per capirci: fino alla spremuta di palle conclusiva!
Tuttavia sono molti i momenti ottimi del film.
La sequenza della violenza sessuale cui accennavo prima è tremenda, lunga, insistita, molto significativa.
Il sequestro che segue è ancora crudo, profondamente umiliante, con la ragazza costantemente nuda e violentata nell’animo oltre che nel fisico.
L’incubo è continuo, infinito, ritorna, rinasce, quando sembra di poter dare una boccata d’aria si torna subito sott’acqua. L’aiuto cercato non arriva mai.
Poi abbiamo il ribaltamento del concetto di famiglia, con la sicurezza che si trasforma in orrore e difesa “a prescindere”.
Molto brava inevitabilmente Jemma Dallender per reggere un ruolo difficile, estremo, anche fisicamente molto impegnativo. Il meglio riesce a darlo nei momenti più crudi, in cui si lascia coinvolgere dall’orrore. Poi quando si arriva al finale splatter anche lei perde decisamente colpi.