Grand Budapest Hotel, i colori di Wes Anderson ma anche un’avventura vera

Ancora una volta Wes Anderson centra in pieno l’obiettivo. Con Grand Budapest Hotel realizza un film colorato e affascinante, che raccoglie tutte (o quasi) le caratteristiche che lo hanno reso un grande autore, ma soprattutto racconta una bella storia, un’avventura interessante che si segue con interesse guidati dal fascino della narrazione.

GrandBudapesthotel
Abbiamo un Grand Hotel in rovina, pochi clienti affezionati, poi l’incontro tra due persone ed il racconto della storia di quell’albergo.
O meglio… il racconto della storia del suo proprietario e delle vicissitudini che gli occorsero in tempop di guerra.

Una misteriosa eredità, amicizie speciali, la strenua difesa di un dipendente immigrato, la lotta contro le ingiustize sociali (ma si, mettiamoci pure questo) e perfino la galera, la fuga, la sparatoria… un po’ di tutto, insomma, ma amlgamato con sapienza.

E poi naturalmente c’è lo stile di Wes Anderson. Ci sono i colori esplosivi, la fotografia protagonista, movimenti di macchina ed inquadrature evidentemente studiate nel minimo dettaglio, un tono narrativo e visivo riconoscibilissimi, forse i più riconoscibili tra gli autori in attività.

Grand-Budapest-Hotel

E questa volta a dare una mano c’è un cast davvero notevole che va da Ralph Fiennes a F. Murray Abraham ad Adrien Brody a Willem Dafoe a Jeff GoldblumHarvey Keitel a Jude Law a Bill Murray a Edward Norton a Saoirse Ronan e qualcuno probabilmente dimentico.
Tutti clamorosamente al servizio della causa e della regia.

Il risultato è un film divertente, esplosivo, colorato (ovviamente), avventuroso, affascinenate e se avete un’altra dozzina di aggettivi positivi sparsi da mettere quidi seguito potete probabilmente metterli serenamente senza paura di sbagliare.

Leave a Comment

Powered by WordPress | Deadline Theme : An Awesem design by Orman