Cloud Atlas, sei storie in una

E questa volta i fratelli Wachowski (con Tom Tykwer) centrano davvero il bersaglio regalandoci un film splendido per la sua complessità narrativa. Ma Cloud Atlas non perde colpi nemmeno se parliamo di immagini o di messaggio.

Sei storie parallele, raccontate con un’alternanza di montaggio classica ma che qui risulta assolutamente nuova perchè le differenti vicende si svolgono anche in sei momenti storici molto diversi e non si toccano mai se non sottotraccia e con riferimenti nascosti.
I sei episodi sono ambientati nel 1846, con una storia di schiavi, nel 1936, con un amore omosessuale e la musica al centro, nel 1973, quando ritorna la muisca, nel 2012 con un’inchiesta giornalistica, nel 2144 con una lavoratrice seriale che si ribella al suo ruolo e 106 anni dopo la caduta, in un mondo che sarà, come a racchiudere le altre vicende.

Storie parallele, che viaggiano per conto proprio e che si intrecciano sul mistero.
La capacità dei Wachowski è di rendere sorprendentemente funzionale un montaggio alternato che qui non avrebbe quasi senso di esistere ed addirittura in mani meno esperte rischierebbe di compromettere pesantemente la comprensione della storia.
Ed invece tutto funziona alla perfezione al punto che ci si può concentrare su altro.

Come ad esempio i registri diversi su cui viaggiano i vari episodi, che vanno dalla fantascienza, al film in costume, alla commedia senza mai perdere colpi.

E naturalmente un capitolo a parte merita l’idea (perfettamente riuscita) di far interpretare allo stesso gruppo di attori i ruoli nei vari episodi. Così vediamo uno straordinario Tom Hanks in sei parti diverse, così come Halle Berry e molti altri.
Soluzione affascinante, conturbante, misteriosa e che permette al reparto trucco e make up di mettersi in grandissima luce con un lavoro davvero enorme.

Splendidi i costumi, gli effetti speciali, i messaggi di base, che altro volete sapere?
Una segnalazione particolare per la faccenda della schiavitù, riproposta classica nell’episodio del 1846 e legata al mondo del lavoro nel 2144, quando la lavoratrice seriale del fast food non è altro che una donna automa il cui primo comandamento è drammaticamente: onora il consumatore!

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