Serviva una biografia di Ezio Bosso a pochi mesi dalla sua morte? Io dico di si, per il semplice motivo che molta, moltissima gente conosce il grande musicista ancora oggi solo per il suo famosissimo passaggio sanremese e per qualche conseguente approfondimento successivo. “Sfruttare” l’eco della sua prematura scomparsa per parlare di lui, della sua musica, della sua storia, mi sbilancerei a dire della sua filosofia, mi sembra quindi gesto meritevole e occasione da non perdere.
L’ha fatto Salvatore Coccoluto grazie a Diarkos, con un libro che porta il significativo titolo di Ezio Bosso – la musica si fa insieme. E sul “fare musica insieme” si annoda il libro e la filosofia di Bosso cui accennavo in partenza. E’ questo infatti il punto centrale della vita artistica di Bosso: condivisione, partecipazione, commistione, unione, collaborazione. E proprio per questo il nost Ezio è riuscito (con enorme successo) a rimanere un Mod pur diventando un grande direttore d’orchestra, a creare musica per il cinema e per il teatro (per balletto addirittura) continuando suonare il contabbasso, ad unire musica bassa e musica alta senza soluzione di continuità e perfino (merito sopraffino) a portare tutto questo sul palco più popolare d’Italia, quello del Festival di Sanremo.
Il riferimento al Festival, sebbene artisticamente non abbia un ruolo decisivo nella storia di Bosso, è inevitabile e importantissimo, proprio perchè è la conferma della grandissima abilità comunicativa del Maestro Bosso, capace di raggiungere tuti i livelli (sociali e culturali) della popolazione, di coinvolgere, spiegare, mostrare, farsi ascoltare, commuovere (certo, anche grazie alla forza con cui ha sempre combattuto e superato la sua condizione fisica), di farsi amare più o meno da tutti.
Coccoluto ci racconta la sua storia senza fronzoli, senza perdersi e dividendola per temi, generi affrontati, limitandosi a mostrarci la vita artistica di Bosso mantenendo profondo rispetto per la vita privata. Recupera interviste, aprrofondimenti e tira fuori un ritratto importante, sincero, limpido.
Ha il merito di farci scoprire le varie sfaccettature dell’artista, le passioni, l’evoluzione della sua musica, l’enorme varietà di approfondimenti. Leggere a fondo libro la vastità della produzione di Bosso è un viaggio nel viaggio ed apre la mente come raramente può fare un mero elenco.
Non mi dilungo oltre e vi invito a lasciarvi coinvolgere dalla narrazione senza filtri, che siate amanti della classica, dello Ska, del cinema, del teatro, del balletto, della musica da camera, di Torino (che tanta parte ha in questa storia), perfino del Festival di Sanremo…
Nota a margine: il libro venne pubblicato una prima volta nel 2016, questa è una vesione rivista e con le fondamentali aggiunte relative agli ultimi 4 anni di vita di Ezio Bosso. Se volete approfondire ulteriormente, qui la mia intervista con Salvatore Coccoluto su Quotidiano Piemontese.